Il Museo Nicolaiano

Dal primo Gennaio 2019, l’Accademia ha avuto in gestione il Museo dalla Pontificia Basilica di San Nicola. Situato all’interno della Cittadella e a pochi passi dalla Basilica, il Museo è una tappa obbligata per fedeli e appassionati di storia dell’arte. Dispone inoltre di un punto ristoro, con ingresso indipendente dal Cortile su Strada Vanese.
Il Piano Terra, con il nuovo percorso espositivo, consente di attraversare le epoche storiche, da quella greco romana, passando per quella bizantina, fino a giungere a quella normanno sveva.
La visita dello spazio espositivo consentirà di entrare, attraverso l’ausilio di alcuni pezzi di straordinaria bellezza, all’interno di un’epoca storica, assaporandone i cibi, ascoltandone le musiche e vedendo come era la vita in quell’epoca.

La musica nell’Accademia

Tra le varie attività dell’Accademia vi è anche la promozione, la programmazione e la realizzazione di eventi di formazione nonché iniziative volte a favorire la fruizione musicale, con particolare attenzione al pubblico dei giovani.

La Festa

Il 6 dicembre si festeggia il Santo con un evento che riguarda tutta la città e comincia dalla notte del 5. Per le strade di Bari vecchia si regalano cioccolata calda e sgagliozze, mentre nella Basilica si svolgono le celebrazioni religiose. Alle luci dell’alba la città è già sveglia per accogliere il suo Santo. Un momento magico e di folklore.

San Nicola

Patrono dei marinari, dei bambini, degli studenti e delle fanciulle nubili. San Nicola è uno dei santi più conosciuti e amati da cristiani cattolici e ortodossi, ma anche da protestanti e anglicani.

Poche sono le fonti storiche sul Santo, spesso miste a miti e leggende, ma tutte tracciano la figura di un uomo generoso e mite, dalla forte fermezza nella fede ma dal carattere pacifico.

La storia dei 62 marinai

La leggenda racconta che San Nicola fu preso da 62 marinai.

Le spoglie di S. Nicola riposarono a Mira circa 750 anni (337-1087), mentre il suo culto (specialmente a partire dal IX secolo) si diffondeva universalmente.

Poi, grazie ad un fortunato colpo di mano le sue reliquie furono portate a Bari, cambiando la storia di questa città. Ed oltre che come “di Mira”, d’allora in poi fu conosciuto come S. Nicola di Bari.