Fulgido esempio dell’architettura tipica barese, Palazzo Simi si trova in uno spazio già occupato da precedenti edifici monumentali, religiosi e civili.
Il palazzo fu costruito sui resti di una chiesa bizantina anonima del X secolo dedicata a San Gregorio di Falconibus secondo fonti notarili, di cui si possono vedere, nel sottosuolo del palazzo, le tre absidi e l’altare, recentemente riconsacrato al culto. Più volte rinnovato e rielaborato nei suoi spazi monumentali, è oggi sede di mostre culturali, eventi e iniziative che trovano spazio nelle sue ampie sale.
Palazzo Simi prende il nome dalla nobile famiglia Simi de Burgis, che lo acquistò nel 1670 e lo abitò fino agli inizi del Novecento.
Molto interessante è la decorazione parietale ritrovata nella parte inferiore dell’abside centrale: figure frammentarie di quattro Padri della Chiesa in abiti vescovili riccamente decorati e dai vividi colori, che spiccano sul campo blu del fondale.
All’area archeologica, nel sottosuolo, a circa 2,50 m di profondità, si accede attraverso la scala che costeggia l’antico forno del palazzo, a servizio del quartiere fino a qualche decennio fa e ora spento ma incorniciato da alcune ceramiche di uso domestico, da tavola e da cucina, coeve al palazzo, ritrovate nel corso degli scavi archeologici.
Dal 1999 palazzo Simi ospita il Centro operativo per l’Archeologia, sede distaccata della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia.