Il pellegrinaggio russo ortodosso nella Basilica di Bari

La traslazione di San Nicola a Bari ebbe una grande ripercussione in Russia come attestano numerosi manoscritti coevi ed il fatto che la festa ad essa dedicata sia attestata già in un mesjaceslov (calendario delle feste dei santi) del 1144. I pellegrinaggi dalla Russia a Bari, iniziati almeno dalla seconda metà del XV secolo, si intensificarono soprattutto dalla fine del 1600.

Oggi la basilica romanica costituisce probabilmente l’unico santuario cattolico ad essere visitato da pellegrini ortodossi che nella cripta, in corrispondenza della tomba, hanno a disposizione un proprio altare per la recitazione degli offici. Il pellegrinaggio russo ortodosso, inizialmente semiclandestino, divenne via via più frequente fino a divenire di massa dopo il 2000.

La presenza nella Basilica del pellegrinaggio ortodosso è divenuta talmente considerevole che i Domenicani hanno deciso di compiere un gesto di apertura consegnando la chiesa di San Nicola ai pellegrini ortodossi nei giorni 22 maggio e 19 dicembre, approfittando del fatto che, secondo il calendario giuliano, tali date corrispondono alle solennità Nicolaiane del 9 maggio e del 6 dicembre.

Una scelta in profonda sintonia con il gesto ecumenico compiuto da papa Giovanni Paolo II che, nel febbraio del 1984, accese la lampada uniflamma versando l’olio insieme al metropolita ortodosso di Myra Chrysostomos Konstantinidis. La lampada, collocata accanto al tabernacolo, è a forma di caravella e indica l’unica fede cattolica e ortodossa, alimentata da due tradizioni, quella orientale e quella occidentale. L’accensione della lampada uniflamma sarà (è stata), insieme alla venerazione delle reliquie di San Nicola, uno dei momenti più significativi della visita di Papa Francesco alla Basilica di Bari il 7 luglio 2018.