Le origini del culto di San Nicola

Le origini del culto di San Nicola

Le tracce più numerose del culto di San Nicola risalgono al VI secolo. Tra le più importanti, la Vita Nicolai Sionitae, composta nel 564, narra le vicende di un monaco di Sion, un monastero non lontano da Mira. Nel testo, ricco di informazioni sul cristianesimo in Licia, viene data testimonianza certa degli sviluppi del culto del Santo nella regione.

Nel VII secolo il culto di S. Nicola supera le frontiere del mondo bizantino e giunge a Roma, già nella prima metà del secolo. Ritroviamo inoltre il nome del vescovo di Myra in un calendario palestinese georgiano.

L’VIII secolo vede moltiplicarsi le chiese in onore di Nicola e le immagini a lui dedicate. A questo secolo risalgono inoltre l’Encomio di Andrea di Creta e forse la Vita del Santo scritta da Michele Archimandrita.

Tra l’VIII ed il IX secolo il culto di Nicola si consolida a causa di una specifica circostanza. Gli invasori arabi che imperversarono in questo periodo spesso sottraevano i figli ai loro genitori che si rivolgevano in cerca di protezione al Santo protettore dei fanciulli.

Il culto del vescovo di Mira si consolida nel IX secolo. In tutta Europa si diffonde il nome di Nicola, al punto che il panegirista Niceta di Paflagonia verso l’890 parlava di lui come un hyperaghios, un supersanto e un altro autore dello stesso periodo affermava che, dopo Cristo e la Madonna, San Nicola era la figura più invocata dai fedeli.

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